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BREVE BIO

Sono un drammaturgo, regista, attore e coach. Vivo tra Amsterdam, Milano e Cagliari, ma il mio percorso artistico è iniziato molto lontano, come fotografo di viaggio. Ho attraversato l’Amazzonia, l’Asia, le Americhe, pubblicando reportage su riviste internazionali e nutrendomi di immagini, incontri e visioni.

Tra il 1992 e il 1999 ho vissuto a Hong Kong, dove ho studiato Tai Chi e Chi Kung, e mi sono ritrovato per caso – o forse per destino – sul set di diversi film d’azione. Ho recitato in produzioni internazionali come Hit Man e Black Mask, accanto a Jet Li, in un mondo fatto di coreografie marziali e ritmo cinematografico.

Nel 1999 mi sono trasferito a New York, dove ho deciso di approfondire il linguaggio del teatro. Ho frequentato il Lee Strasberg Theatre & Film Institute, completando un biennio sul Metodo Strasberg, e in seguito ho studiato regia e sceneggiatura cinematografica alla New York University, esplorando anche le tecniche di Meisner e Michael Chekhov.

A New York ho co-fondato il Sanctuary Theatre Company, un laboratorio creativo dove attori, registi e drammaturghi si incontravano per cercare nuove forme di espressione. È lì che sono nati i miei primi testi teatrali e il mio metodo personale: NOACTING.

NOACTING è una pratica olistica che fonde tecniche teatrali, lavoro energetico e percorsi interiori. Non si tratta solo di “interpretare un personaggio”, ma di attraversare un’esperienza reale, in uno stato di presenza profonda. È un metodo che accoglie l’autenticità dell’essere e libera l’energia creativa dell’attore attraverso corpo, voce e emozione.

Negli anni, questa ricerca si è evoluta in PRIME ACTING, un percorso rivolto non solo ad attori, ma a chiunque voglia esplorare il proprio potenziale umano. PRIME ACTING è l’arte di recitare se stessi pienamente, di ascoltarsi in profondità e di portare nel mondo una presenza autentica. È una via per chi desidera conoscersi attraverso il linguaggio del teatro, ma anche per chi cerca una forma di trasformazione personale, una pratica viva di consapevolezza ed espressione.

Il mio lavoro continua a intrecciare teatro, formazione, ricerca interiore e nuove drammaturgie. Ogni progetto è per me un’occasione per abitare zone di confine, dove l’arte non rappresenta, ma accade.

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