NUNZIO CAPONIO

IN UNA STANZA
Uno spazio chiuso e il bisogno disperato di uscirne.
C’è sempre un momento in cui due esseri umani si trovano chiusi nella stessa stanza. Non per scelta. Non per amore. Ma perché altrove non si può più andare. In una stanza è un dialogo a bassa voce e ad alta tensione tra due anime che si riconoscono nel bisogno, ma si rifiutano nella forma. Lisa e Diego – lei, Americana, ferma in una resa affettiva; lui, cileno, errante, con un accento che taglia le frasi come lame d’aria – si cercano, si evitano, si spiano. Non succede quasi nulla. Eppure succede tutto. Le parole sono appigli, i gesti sono crepe. Ogni frase apre uno spiraglio e lo richiude. Il tempo si contrae. Il desiderio non è più erotico, ma esistenziale. Si può ancora incontrare davvero qualcuno? O siamo ormai solo attori smarriti in uno spazio ridotto, dove la scena è troppo stretta per contenere l’altro? Con In una stanza inizia un’indagine teatrale sull’identità e l’impossibilità del contatto. Una geografia sentimentale minima, ma attraversata da fratture profonde. Uno spazio chiuso come simbolo dell’anima. E del suo bisogno disperato di aprire una finestra.
Drammaturgia e Regia | Nunzio Caponio
In scena | Nunzio Caponio, Francesca Falchi
Scenografia | Angelo Falchi
Disegno luci | Nunzio Caponio
Produzione | Indipendente